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  • gabrielefragasso

Gli alimenti ultra-processati sono associati ad un rischio più elevato di esiti avversi per la salute

Una recente revisione degli studi epidemiologici sull'argomento (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38418082/), ha evidenziato che una maggiore esposizione agli alimenti ultra-processati è  associata ad un rischio più elevato di esiti avversi per la salute, in particolare cardio-metabolici.  
Questi risultati forniscono una ulteriore motivazione per sviluppare e valutare l’efficacia dell’utilizzo di misure di salute pubblica  per indirizzare e ridurre l’esposizione alimentare agli alimenti ultra-processati. I cibi ultraprocessati contengono numerosi ingredienti aggiunti (per esempio sale, zucchero, coloranti, additivi) o sono prodotti dall’elaborazione di sostanze (grassi, amidi, eccetera) estratte da alimenti più semplici. Rientrano nella categoria dei cibi ultraprocessati molti piatti pronti e surgelati, le bevande zuccherate, i prodotti in vendita nei “fast-food” e molti snack confezionati (dolci o salati). In alcuni casi sono ultraprocessati anche alimenti erroneamente considerati salutari, come alcuni cereali per la colazione, gli yogurt dolci alla frutta o i cracker (https://www.airc.it/news/i-cibi-ultraprocessati-finiscono-ancora-sotto-processo).
Si ricorda inoltre che nel 2022 un altro articolo pubblicato sul British Medical Journal aveva evidenziato l'associazione tra esposizione ad alimenti ultraprocessati e neoplasie del colon-retto (https://www.bmj.com/content/378/bmj-2021-068921). Quindi, in generale, il loro utilizzo è fortemente associato ad un rischio più elevato di eventi avversi per la salute.

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